lunedì 14 agosto 2017

L’esplosione

Con il caldo dell’estate, nelle praterie alpine si riempiono di fiori in un esplosione di colori. Sopra di essi una miriade d’insetti vola indaffarato, ognuno con un suo compito, tutti necessari e tutti indispensabili per l’ecosistema montano, moscerini compresi. 
Salendo lungo la mulattiera esposta a sud che porta al rifugio Dal Piaz, sulle vette feltrine, farfalle nere accolgono l’escursionista, alzandosi in volo dal terreno come una nuvola. Sono esemplari di Erebia aethiops, siincontra sovente sopra i 700 m di altitudine. Appartenente a una famiglia di ventisette diverse varietà, presenti su tutto l’arco alpino sono la scorta di un ipotetico viandante che volesse percorrere le alpi da est aovest.  Oltre a loro, si alzano in volo nervosamente le azzurre e piccole licenidi, come la polyommatus coridon. Dove gli alberi diradano lasciando il posto alla prateria d’alta quota e le pietraie secche scaldate dal sole, su un fiore di cardo riposa una farfalla bianca con due soli rossi sulle ali e che del dio greco Apollo porta il nome. Il parnassius apollo è il modo con cui la natura ha voluto esprimere la montagna in un essere dell’aria, diventando il simbolo delle alpi. L’escursionista attento che sale all’alpe, oltre ad ammirarla, mentre è posata con le ali aperte sferzata dal vento fresco che sale dalla valle, può sentirne il rumore delle ali quando si alza in volo e con esso il suono della montagna.

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