Gallo Cedrone

Il Gallo Cedrone non è facile da vedere. Fanno eccezione i cosiddetti “galli matti”. Non è ben chiaro il perché vengano definiti in questo modo Alcuni studiosi hanno notato e provato a capire le ragioni per cui alcuni esemplari di Gallo Cedrone perdano la loro naturale diffidenza con l’uomo. Una delle ipotesi è che negli esemplari "deviati" ci siano elevate concentrazioni di testosterone . Questa ipotesi però non spiega la presenza di femmine di Cedrone “matte” che, quando incontrano l'essere umano, si mettono in posizione di copula: le ali lungo i fianchi e il corpo accovacciato a terra. Un’altra ipotesi avanzata dagli studiosi è che i pulcini, allevati esclusivamente dalla madre, ricevano un imprinting per riconoscere esemplari femmine ma che non riescano a replicarlo nei confronti di esemplari maschi. Questa attitudine sfocia in comportamenti di scarsa diffidenza e aggressività e l’imprinting sessuale anomalo si manifesta maggiormente dove c’è una forte rarefazione della specie. L’interrogativo è semplice: Un pulcino maschio riuscirà a riconoscere un individuo adulto della stessa specie o tenderà a confonderlo per qualcosa di diverso? Se si pensa che il gallo cedrone è in forte rarefazione in buona parte dell’Europa, a causa di diversi fattori tra i quali la perdita e/o la frammentazione dell’habitat, appare chiaro come questo fenomeno abbia buone probabilità di diventare ancora più comune. Una sovrabbondanza di galli “matti” è verosimilmente anche un indicatore di rarefazione della specie. Questi Galli difendono a colpi di becco quello che è il loro territorio. A volte capita che a dare più di matto siano gli umani che, spaventati dall’aggressività del Gallo Cedrone, lo colpiscono ripetutamente con le bacchette. Sono capitati dei casi in cui fosse rinvenuto il cadavere di un gallo con la testa spappolata dai colpi ricevuti da qualche escursionista. Certe volte invece l’interazione con il Gallo Cedrone suscita ammirazione e divertimento. E’ piuttosto recente un video in cui un escursionista si faceva riprendere con un Cedrone appollaiato sulla sua spalla. Anche questa tipologia di di interazione è comunque sbagliata. Ma se capitasse la fortuna di incontrare un Gallo Cedrone cosa bisogna fare? Poche cose ma fondamentali: - ridurre al minimo il tempo di interazione - evitare di avvicinarsi troppo - tenere a mente che se dovesse caricare raramente arriva allo scontro fisico - non alzare le bacchette contro il Cedrone né tantomeno cercare di colpirlo - non dargli da mangiare - dove lo avete visto sarà il vostro piccolo grande segreto. Il Gallo Cedrone è un animale delicato, l’interagire con l’essere umano lo porta a spendere preziose energie. Il consumo di queste risorse può avere come esito la morte. L’habitat del Gallo Cedrone si sta riducendo e in particolare le piste da sci risultano delle vere e proprie fratture nella continuità territoriale Il Cedrone oltre che negli scritti di Mario Rigoni Stern, si trova principalmente nei boschi del Nord Europa e in Siberia. Sull’arco alpino risulta estinto nelle alpi occidentali mentre si trova ancora nelle alpi svizzere di Grigioni e Giura occidentale e nelle Dolomiti tra Trentino, Veneto e Friuli. Il numero degli esemplari è in costante e drammatica diminuzione.
Richiede un habitat esigente, tra i 1000 e i 2000 m di altitudine, costituito da uno strato erboso ben sviluppato ma non troppo denso, in boschi ben strutturati intervallati da radure, con forte presenza di conifere. Il gallo cedrone è considerato una specie ombrello in quanto il suo habitat è ideale anche per altre specie. Va da sé che le misure atte a favorire il Gallo Cedrone andranno a beneficio anche di altre specie di animali, piante e funghi. Il Tetrao Urugallos, nome scientifico del Cedrone, presenta un evidente dimformismo sessuale con i maschi molto appariscenti e più grossi della femmina. I maschi sono caratterizzati da una colorazione scura con un vistoso sopracciglio rosso e una coda che si apre a ventaglio durante il rituale di accoppiamento. Le femmine risultano più minute e presentano un piumaggio sobrio e utile per mimetizzarsi nel sottobosco. Il rituale di accoppiamento è molto vistoso con un canto che inizia con un profondo ticap per poi culminare con un sonoro pop e terminare con il cosiddetto arrotare. Suoni fischianti che ricordano la lama dell’arrotino. Il peso varia tra un chilo e quattro chili con una dimensione tra 60 e 80 cm. Si nutre principalmente di piante, in particolare di mirtilli. Nella sua dieta finiscono anche ragni e insetti, usati soprattutto per allevare i piccoli. Insieme alle piante il Cedrone ingerisce i semi che disperderà poi con le feci. Questi semi hanno un elevato tasso di germinazione tale da contribuire al diffondersi di diverse specie di piante. Il Gallo che ho avuto la fortuna di incontrare e fotografare è stata una lieta meraviglia. Per fare le foto mi sono nascosto dietro un albero, rimanendo il più possibile distante. Sono rimasto con lui pochi attimi, poi sono tornato da dove sono venuto. Sono stato grato alla montagna per l’incontro e per le foto che ho fatto. Non sono più tornato dove l’ho incontrato e penso non tornerò in futuro. Se mi chiedete dove l’ho incontrato vi risponderò: dove non si sa e non si racconta. Per la realizzazione di questo articolo ho usato come fonti il blog del dottor. Gheza, Naturalisti Impiccioni e la pagina dedicata al Gallo Cedrone sul sito diversità-forestale.ch a cura dell’ ufficio federale dell’ambiente della confederazione svizzera. Importante è stato anche il confronto con il dottor Avagnina, veterinario ed eccellente fotografo e conoscitore della fauna alpina. A loro va la mia gratitudine. Questo testo è disponibile anche in versione Podcast su Andata e Ritorno Storie di Montagna

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