martedì 2 novembre 2021

Norvegia del sud a fine ottobre: Giorno Due

Giorno 2 - 20 Ottobre 2021 | Oslo - Flåm - Heddal Stavkirke - Lunden Camping Og Bobilplats (Valle)

Al risveglio a Sognsvann ci ritroviamo immersi in una nebbia fitta, molto deprimente. Dopo aver fatto colazione partiamo in direzione Flåm, lungo la strada E16. Dopo circa un'ora di viaggio decidiamo di fare una sosta per fare carburante. Qui capita l'imprevisto di giornata, sbaglio la chiave per aprire il tappo del serbatoio e questa si fa in due pezzi. Questa chiave serve per aprire lo sportello della vaschetta della raccolta del wc e per il tappo del rifornimento d'acqua. Lo sconforto mi assale, capiamo che c'è un'unica soluzione: tornare all'agenzia e farci cambiare la chiave. Questo imprevisto ci costringe a cambiare i piani e virare verso sud, verso la Stavkirke di Heddal. L'itinerario che avevo programmato non esiste più e improvvisiamo l'itinerario percorrendo al contrario quanto ci eravamo prefissati. Il disguido ha anche un risvolto positivo perché più a nord, verso Flåm, il tempo non è dei migliori per viaggiare con un van. 

Vicino ad Heddal troviamo una graziosa e moderna sosta per camper dove cambiamo le acque al van. Sarà l'area di scarico più elegante che troveremo durante il nostro viaggio, un'area così pulita che ne sarebbe orgoglioso anche il sergente Hartman di Full Metal Jacket. Poco dopo ci fermiamo lungo la E134 vicino al lago di Elgsjø per una sosta e un pranzo con paninetti preparati con pane artico, salame veneto e formaggio Gudbrandsdalsot, un formaggio scuro e vagamente dolciastro ma molto buono. 


La Stavkirke di Heddal, eretta nel XIII secolo, ci accoglie avvolta dalla nebbia, regalandoci fotografie insolite e cariche di atmosfera. Le Stavkirke sono delle chiese in legno tipiche della Scandinavia, erette nel Medioevo, spesso sopra i luoghi di culto dei vichinghi. 

Lasciamo la chiesa alle nostre spalle e proseguiamo verso Stavanger, che abbiamo intenzione di raggiungere l'indomani. Lungo la strada è tutto un susseguirsi di foreste, altipiani rocciosi e tantissimi laghi e corsi d'acqua, che rappresentano la grande ricchezza della Norvegia dopo il petrolio. Il petrolio ha segnato la svolta per questo Paese, da nazione di pescatori a nazione ricca e moderna. Ma in ogni caso quassù è la natura che la fa da padrona. Oltre agli agglomerati urbani, dove si concentra la maggior parte della popolazione, si trovano ampie distese di natura interrotte solamente dalle strade che si diramano lungo tutta la Norvegia. Strade perfette, incredibilmente senza una buca e ben segnalate. Uno dei segnali che si trovano più spesso è quello di attraversamento alci, tanto che è diventato un simbolo per i negozi di souvenir. L'alce è un animale maestoso, grosso e con una camminata lenta e sicura di sè, e noi... l'abbiamo incontrato. Si trattava di una femmina, intravista sul finire del giorno, mentre attraversava la strada. Per fortuna avevo con me il teleobiettivo e lei si è concessa per un paio di scatti prima di girarsi e andarsene nel fitto del bosco, tranquilla e pacifica. 

Al nord fa buio presto, a differenza della nostra latitudine, il sole tramonta circa un'ora prima e quindi alle 18 è buio. Non è il buio a cui siamo abituati, ma è molto più intenso, tanto che riusciamo a vedere solo la strada davanti a noi che ora si inerpica, ora costeggia una foresta, ora un lago. 

Siamo stanchi, la faccenda della chiave ha consumato energie e tempo, ma quando si tratta di trovare un posto per dormire, diventiamo come i cani che girano in tondo tre volte prima trovare la posizione per la cuccia.  Sono quasi le 20:00 che scolliniamo lungo la FV45 e al bivio per Valle, giriamo a destra, sfiniti, cercando un parcheggio qualsiasi dove fermarci. Vediamo un primo campeggio, ma al buio non troviamo l'entrata, proseguiamo fino a che sulla sinistra intravediamo l'ingresso di un camping. La strada è sterrata ma dal fondo ben compatto, larga appena il giusto per il Ducato. Tutto il camping è al buio, tranne che in una piazzola dove dei tedeschi con il camper stanno cucinando sul fuoco. Troviamo un posto per noi e ci infiliamo in mezzo agli alberi. Mentre Isa si sistema, provo ad attaccare il van alla corrente del campo: ovviamente piove e non arriva corrente, Vado in esplorazione con la frontale e trovo la reception dove capisco che il camping è chiuso, così come la corrente e l'acqua. Poco importa, per stanotte abbiamo acqua e caldo. Prepariamo da mangiare apprezzando che i gestori abbiano lasciato libero accesso alla loro proprietà. Sprofondiamo in un sonno pesante, non sapendo bene dove siamo e cosa ci circonda ma al riparo e lontani quel tanto che basta dalla strada trafficata. 

1 commento: